Rassegna “Rivediamoli” – primavera 2011
A partire da MERCOLEDI’ 9 MARZO e per cinque mercoledì consecutivi, avrà inizio la sesta edizione della rassegna del cinema d’autore intitolata “Rivediamoli”, pure organizzata dall’A.N.P.I. di Aquileia, dall’AUSER, dal Sindacato pensionati italiani – C.G.I.L. e dalla Fondazione “Valmi Puntin”, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca civica “G. B. Brusin”.
Questa volta – in considerazione dell’anniversario, nel 2011, del 150° dell’unità nazionale - la scelta dei titoli proposti si è orientata su cinque film rappresentativi di cinque diversi momenti della storia d’Italia. Fosca Pozzar Colinassi ha fornito la sua consulenza e curerà le recensioni critiche.
Di seguito il programma:
Mercoledì 9 marzo - Nell’anno del signore – It.-Fra. 1969 – di Luigi Magni. Con N. Manfredi, C. Cardinale, E. M. Salerno. 105 min.;
Mercoledì 16 marzo – Uomini contro – It.-Yug. 1970 – di Francesco Rosi. Con M. Frechette, A. Cuny, G. M. Volonté. 101 min.;
Mercoledì 23 marzo – Una giornata particolare – It.-Can. 1977 – di Ettore Scola. Con S. Loren, M. Mastroianni, J. Vernon. 110 min.;
Mercoledì 30 marzo - I soliti ignoti – It. 1958 – di Mario Monicelli. Con C. Cardinale, V. Gassman, M. Mastroianni, Totò.110 min.;
Mercoledì 6 aprile - Un borghese piccolo piccolo – It. 1977 – di Mario Monicelli. Con A. Sordi, S. Winters, R. Valli. 122 min.;
Le proiezioni pomeridiane si svolgeranno tutte nella sala consiliare del municipio, sempre alle ore 15.30
La rassegna si concluderà, in vista della Festa della Liberazione, con un ultimo appuntamento serale:
VENERDI’ 15 APRILE – ore 20.30 – sala consiliare del municipio
VINCERE – It.-Fra. 2009 – di Marco Bellocchio. Con Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon. 124 min..
Film, quest’ultimo - vincitore di quattro Nastri d’argento 2009 e otto David di Donatello nel 2010 – che ripercorre e racconta la poco conosciuta e amara vicenda della relazione fra la trentina Ida Dalser e Mussolini, da cui la Dalser ebbe un figlio: Benito Albino. Madre e figlio che, dopo aver per anni cercato un riconoscimento da parte del Duce del fascismo, finirono le proprie esistenze entrambi internati in manicomio.
LE RECENSIONI: